Secondo quanto rilevato dallo studio la quota di cooperative che a maggio del 2023 ha avviato o programmato interventi di welfare aziendale è pari al 55% del totale. Confrontando questo dato con il periodo pre-pandemia, si nota subito una grande crescita perché nello stesso periodo del 2019 la quota di cooperative non superava il 28%. 

Guardando solo alle azioni attivate, a maggio 2023 si tocca quota 50,8% mentre nel 2019 il dato si fermava al 24,9%.

Come emerso dal dossier, tra le cooperative che hanno avviato interventi a sostegno della conciliazione vita-lavoro, il 52,3% ha investito in processi e modalità flessibili di organizzazione del lavoro (il precedente dato si fermava al 21,3%); l'8,5% ha promosso interventi per favorire l'utilizzo del congedo parentale da parte dei padri (nel 2019 era solo del 4%); il 7% ha avviato politiche di sostegno alla creazione di servizi a supporto della conciliazione (nel 2019 il dato era del 4,7%); il 3,1% ha intrapreso azioni finalizzate all'aggiornamento continuo delle donne assenti al lavoro per periodi medio/lunghi, legate ad esigenze di concliazione e alla facilitazione del loro rientro al lavoro. 

Per quanto riguarda il settore, le cooperative di lavoro e servizi, il 33% ha intrapreso percorsi volti a garantire flessibilità nell'organizzazione del lavoro; il 2,2,% ha avviato politiche di sostegno alla creazione di servizi a supporto della conciliazione; il 2,2% ha intrapreso azioni finalizzata all'aggiornamento continuo delle donne assenti al lavoro per periodi medio/lunghi, legate ad esigenze di conciliazione e alla facilitazione del loro rientro al lavoro; l'11,1% ha previsto interventi per favorire l'utilizzo del congedo parentale da parte dei padri. 

In allegato lo studio completo