DDL BILANCIO – Ristorazione collettiva - La manovra ignora le criticità del servizio delle mense Italiane, dovute al continuo non riconoscimento economico degli aumenti del prezzo dei beni alimentari
Dalla prima lettura della bozza del DDL “Legge di Bilancio” appare evidente che per le aziende dei servizi di Ristorazione Collettiva si prospettano tempi molto difficili e di crisi inevitabile di tutto il settore.
ANGEM, ANIR Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, pur apprezzando le misure che interessano la riduzione del cuneo fiscale, rappresentando le imprese fornitrici dei servizi di pubblica utilità, quali sono i servizi delle mense in scuole e ospedali in Italia, denunciano la grave disattenzione da parte del Governo a intervenire con misure anche di tipo economico, sui danni che l’aumento dei prezzi dei generi alimentari (oltre ad energia, trasporti, ecc..) non riconosciuto dalle principali stazioni appaltanti pubbliche, sta determinando.
Pur comprendendo e condividendo lo spirito con cui si finanzia la revisione dei prezzi per il mondo dei Lavori (le opere pubbliche), con un nuovo stanziamento di 200 milioni per il 2024 e ulteriori 100 milioni per il 2025, rimaniamo però sgomenti rispetto al fatto che questa procedura è stata elaborata in modo esclusivo solo dei lavori pubblici, una situazione di discriminazione insostenibile e che evidenzia che non è solo una questione di mancanza di fondi il motivo per non intervenire sugli appalti dei servizi, piuttosto una chiara scelta politica, che siamo costretti a denunciare. In modo analogo chiediamo di non essere discriminati anche nella misura sulla Detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti di strutture, che riguarda solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e non le mense.
Da molto tempo il settore dei servizi per la ristorazione collettiva chiede un serio adeguamento del codice degli appalti relativamente al meccanismo di revisione dei prezzi che, nell’agroalimentare, stanno lievitando ben oltre l’inflazione complessiva, situazione che impegna le sole risorse delle aziende che hanno dovuto far fronte alla crisi, sostenendo maggiori costi di produzione ed erogazione dei servizi, aumentati ormai per più del 20%.
Riteniamo che, a partire proprio dalla prossima Legge di Bilancio 2024, vadano introdotti provvedimenti di sostegno alle imprese e ai lavoratori per questo specifico settore, a riconoscimento di quanto hanno già fatto, misure rivolte all’abolizione definitiva delle gare al massimo ribasso e soprattutto all’adeguamento automatico dei prezzi agli indici Istat in un settore che, per motivi strutturali, può contare su margini di profitto molto ridotti, ben al di sotto della soglia del 5% prevista nel nuovo codice degli appalti che consentirebbe l’accesso ad una minima revisione dei prezzi. Per tali ragioni congiuntamente chiediamo un intervento immediato ed un incontro urgente al Governo e a tutti i Gruppi Parlamentari. È quanto affermano tutte le organizzazioni datoriali: ANGEM, ANIR Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi