Come riporta l'analisi, il Rating di legalità è uno strumento innovativo sviluppato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. Riconosce premialità alle aziende che operano secondo i principi della legalità, della trasparenza e della responsabilità sociale. Il conseguimento del rating di legalità permette all'impresa di ottenere vantaggi, riconosciuti dalla legge, sia nei rapporti con gli Istituti di Credito sia con le Pubbliche Amministrazioni. Possono richiedere l'attribuzione del rating le imprese (sia in forma individuale che societaria) che soddisfano cumulativamente i seguenti requisiti: sede operativa in Italia; fatturato minimo di due milioni di euro nell'esercizio chiuso nell'anno precedente a quello della domanda; iscrizione nel registro delle imprese da almeno due anni alla data della domanda; rispetto degli altri requisiti sostanziali richiesti dal Regolamento (Delibera AGCM n. 24075 del 12 novembre 2012 - Regolamento attuativo in materia di rating di legalità - ultima modifica delibera n. 28361 del 28 luglio2020). Nel complesso rispetto alle 11.043 imprese con rating di legalità (al 4 luglio 2023) le cooperative sono 747, pari al 6,8% del totale*
Nell'ambito del sistema Confcooperative, il peso delle imprese aderenti e attive con rating di legalità (352 enti) rispetto al totale delle aderenti potenzialmente richiedenti il rating (2.582 enti) si attesta al 13,6% (quota superiore a quella relativa al totale delle cooperative senza distinzione di appartenenza associativa).
A livello settoriale (rif.: articolazione settoriale sistema Confcooperative, esclusi i settori bancario, assicurativo e mutue) si segnala la quota più elevata di imprese con rating di legalità sul totale delle aderenti potenzialmente ammissibili tra le cooperative sociali, con il 18,1%. Nella cooperazione di lavoro e servizi (industria, costruzioni e servizi non sociali) la quota di imprese con rating si attesta al 17,6%. Nell'ambito sanitario la quota si posiziona al 16%. Negli altri settori, che hanno meno rapporti in essere con la Pubblica Amministrazione, la quota di imprese con rating di legalità scende al 9,9% nell'agroalimentare e pesca, al 7,5% nella cultura turismo sport, al 5% nell'habitat e all'1,4% nel consumo e utenza.