Da ANAC: Più affidamenti diretti, meno ribassi: 350 milioni di € di mancati risparmi tra il 2021 e il 2023

martedì 5 novembre 2024

ANAC - ribassi contratti pubblici: pubblicato il report dell'Autorità che rileva un mancato guadagno per le PA di 350,96-372,96 milioni di euro nel periodo 2020-2023.

Un comunicato dell'Anac ha evidenziato che dal 2020 le soglie per l’affidamento diretto sono state innalzate, portando a un aumento dell’uso di questa modalità meno competitiva; l'autorità ha rilevato, tra il 2021 e il 2023, una riduzione dei ribassi nei contratti pubblici che ha generato un “mancato risparmio” per le pubbliche amministrazioni di 350,96-372,96 milioni di euro rispetto al quadriennio 2017-2020, con ribassi medi scesi dal 9% a poco più del 7%. L’aumento dell’affidamento diretto ha ridotto i risparmi di 219,07 milioni per i lavori, 101,61 milioni per i servizi e 27,94 milioni per le forniture.

Le soglie per l’affidamento diretto in Italia dal 2020 hanno subito diverse modifiche, fissate a 40mila euro prima della legge 120/2020 (misure per la semplificazione) sono state innalzate a 75mila euro per gli appalti che hanno come oggetto servizi e forniture e a 150mila euro per gli appalti di lavori. Il decreto legge n. 77/2021 (Governance del PNRR per il rafforzamento delle strutture amministrative e lo snellimento delle procedure) ha poi ulteriormente innalzato le soglie per gli appalti di servizi e forniture a 139.000 euro. Il mancato risparmio, collegato alla variazione dei ribassi delle pubbliche amministrazione tra gli anni 2021 e 2023, va da 350,96 a 372,96 milioni di euro. È quanto emerge dal report “Ribassi nei contratti pubblici”, elaborato dall'Autorità Nazionale Anticorruzione, pubblicato in un comunicato dell'Anac stessa. 
Nel quadriennio 2017-2020, rispetto al triennio 2021-2023, è stato osservato un calo del valore medio dei ribassi da circa il 9% a poco più del 7%, guidato prevalentemente da una forte riduzione dei ribassi nei contratti a oggetto lavori. È stato rilevato un cambiamento nelle modalità di scelta dal fornitore dalle stazioni appaltanti, al quale corrisponde un sempre maggiore utilizzo dell’affidamento diretto, caratterizzato da un livello di concorrenza tra operatori economici più basso rispetto a quanto si potrebbe osservare in altre modalità, come le procedure aperte. Il maggior utilizzo dell’affidamento diretto a scapito delle altre procedure ha comportato una riduzione nella misura di risparmi da ribassi pari a circa 219,07 milioni di euro, per quanto riguarda i lavori, una diminuzione pari a circa 101,61 milioni di euro per i servizi e 27,94 milioni di euro in merito alle forniture.

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