L’Anac evidenzia che in Italia i tempi di aggiudicazione degli appalti pubblici di rilevanza comunitaria sono mediamente di 279 giorni, superiori rispetto a Francia (102), Germania (84) e Spagna (180). Nonostante un miglioramento dal 2018 al 2022, permane un significativo divario. Nel 2023 solo il 74% del valore appaltato è stato aggiudicato, e appena il 5% nel 2024.

Un comunicato dell'Anac ha evidenziato come i tempi di aggiudicazione delle procedure di appalto di rilevanza comunitaria in Italia sono mediamente più alti rispetto agli altri Paesi europei: circa 279 giorni. La differenza risulta particolarmente marcata nei confronti di Francia e Germania, che riportano tempi medi pari a rispettivamente 102 e 84 giorni; mentre più ridotta, ma pur sempre sostanziale, è la discrepanza con la Spagna (180 giorni).

Questi dati emergono dal report dell’Autorità “Analisi dei tempi di aggiudicazione degli appalti in Italia e in Europa sulla base dei dati TED”, che analizza i tempi di aggiudicazione delle procedure, in Italia e in Europa, nel periodo 2018-2022. Nel periodo considerato, l'Italia registra tempi medi di aggiudicazione significativamente più alti rispetto alla media europea, 279 giorni, anche per le assegnazioni basate sul criterio del prezzo più basso, in cui il nostro paese mostra una maggiore lentezza: i tempi medi sono di 195 giorni, contro i 95 giorni della Francia, i 54 della Germania e i 145 della Spagna. Nonostante la storica lentezza rispetto a Francia e Germania (nel triennio 2018-2020 l'Italia impiegava in media tre volte il tempo di questi Paesi per completare le procedure), si registra un miglioramento significativo: dal 2021 in poi i tempi medi di aggiudicazione sono scesi a 243 giorni, riducendosi ulteriormente nel 2022, quando si sono attestati a 201 giorni.

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(Immagine- PIxabay)