Interviste

Gaetano Mancini: "Contrastare concorrenza sleale ed economia illegale"

Pubblicato il 18.06.2024

Netcoop ha intervistato Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia e vicepresidente nazionale di Confcooperative per riflettere sulle sfide attuali e future del mondo della cooperazione. 

Presidente, che momento è per il mondo cooperativo in Sicilia?

Il settore Lavoro e Servizi per noi è importante, basta pensare che la Federazione è firmataria di dieci contratti collettivi nazionali: dalla ristorazione, alla costruzione, al commercio, ai servizi in termini generali. Ci sono tutta una serie di attività che sono importantissime nella struttura economica del Paese e di conseguenza anche della Sicilia. Non mancano certamente le difficoltà, lo sappiamo bene, perché in Sicilia si sentono ancora le conseguenze dell’effetto lungo della crisi, soprattutto in alcuni comparti.

Su quali fronti siete maggiormente impegnati in questa fase, sia a livello regionale che nazionale?

Stiamo cercando un dialogo stretto con l’amministrazione pubblica su molti fronti, dal nuovo codice dei contratti pubblici all’attivazione degli sportelli MEPA che sono senza alcun dubbio uno strumento molto importante per le imprese. C’è grande attenzione da parte nostra anche sul rispetto rispetto dei contratti così come sull’economia illegale e la concorrenza sleale che vanno contrastate con forza e decisione. Poi c’è un tema ricorrente ma che ritengo cruciale per le imprese: l’esigenza di una struttura che abbia maggiore solidità per questo siamo molto attenti ai processi di aggregazione per fare in modo che le imprese siano competitive e capaci di affrontare le sfide dei mercati attuali. 

Un tema che lei ha sottolineato più volte è quello dell’innovazione…

Siamo molto concentrati su questo aspetto, su tutto il territorio nazionale, perché il mercato chiede servizi sempre più specializzati e all’avanguardia. Siamo in una fase di grande cambiamento tra progressi della tecnologia e intelligenza artificiale; si tratta di sfide importantissime che molte volte le aziende fanno fatica ad affrontare, soprattutto quelle di piccole dimensioni. Su questo fronte abbiamo lanciato un’azione progettuale che si esplica su sei azioni dirette, tra cui una riguarda proprio la tecnologia e in particolare le cooperative di produzione e lavoro.

C’è poi un altro tema molto caldo, quello dei trasporti e dell’alta velocità…

Ci sembra un paradosso che si stia rifacendo la linea Catania-Palermo di ferrovia senza fare l’alta velocità, oppure che il collegamento tra Reggio Calabria e Roma si faccia su un tracciato che nei fatti diventa più lungo di quello attuale. Tutti gli studi dicono che l’alta velocità porta a un incremento del Pil importante nei territori ma che l’alta velocità ha senso quando il tragitto sta al di sotto di un certo intervallo di tempo.

A livello nazionale, che misure vi aspettate dal governo per sostenere le cooperative?

Abbiamo posto al governo una serie di temi che riteniamo centrali perché le questioni sono tante e chiaramente riguardano tutte le federazioni. Sicuramente bisogna dare una centralità al modello cooperative che, a maggior ragione in questo momento di generale difficoltà, si ripropone come modello certamente non superato. E’ necessario quindi creare le condizioni perché le cooperative possano espletare la propria attività in maniera più importante sui mercati. C’è un tema relativo all’esigenza di sviluppare nuove forme di cooperativa, come le cooperative di comunità che oggi possono sicuramente rappresentare una risposta molto importante alle problematiche dei territori. Un coinvolgimento della comunità può consentire di rafforzare e sviluppare un’azione di tutela dei territori. Infine voglio sottolineare come in moltissimi comuni la presenza bancaria è garantita solo dagli sportelli di credito cooperativo, senza questi sportelli, intere comunità avrebbero una difficotà oggetiva a interloquire con il mondo bancario: si deve riflettere su come sviluppare la territorialità delle banche.

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