CLS una lunga storia di 70 anni (1947 / 2017)…
nel passato le radici dell’innovazione
È il tempo di innovazione, di cambiamenti epocali, di velocità, di come mutano i contesti nei quali abbiamo vissuto come persone, come lavoratori, come imprese. Una transizione difficile, vissuta con diversi atteggiamenti dalle persone, dalle imprese e dalle élite dirigenti, economiche e politiche. C’è chi ha spinto sul nuovismo come se il mondo fosse iniziato in questa fase storica e chi, spaventato, ha esorcizzato il cambiamento in atto, rifugiandosi nella strenua difesa del passato. Due comportamenti estremi e sbagliati che hanno prodotto e stanno producendo criticità economiche e sociali.
I primi, i rampanti, hanno diffuso l’idea che l’economia potesse essere l’innovazione, quasi come ideologia. Da qui il dominio della finanza e del peggio della globalizzazione, che hanno marginalizzato il valore dell’economia reale e della vita delle persone. Un processo che ha creato disuguaglianze crescenti e disgregazione dei sistemi di regole e diritti, sia del mercato che del lavoro. I secondi, i conservativi, si sono fatti catturare dalla paura dei mutamenti e si sono rifugiati nella conservazione di tutto il “ciò che eravamo”, oggi indifendibile anche se è stato bello, importante. Il mondo e le sue dinamiche sono impetuose e nessun singolo ha la forza di cambiarne il corso. Essere conservativi vuol dire il declino, la triste fine di tante storie imprenditoriali e personali.
L’atteggiamento giusto è invece quello di sfidare il cambiamento, non fuggirne ma anzi, forti della storia e dei saperi antichi, andarci incontro e cercare nel nuovo i varchi del futuro. Questo è più facile se si ha storia, storie di Persone, non per consolarci ma perché da essa si trae la forza, la cultura, i saperi per farne innovazione. Storia e innovazione che ci confermano che senza economia reale e lavoro e diritti non c’è futuro perché mancano le basi materiali stesse della innovazione. Innovazione che non è mai fine a sé stessa, ma è un agire creativo su ciò che esiste, rimettendo al centro l’economia reale come centralità culturale.
Il CLS (ex Co.Sa.Li) rappresenta tutte queste cose. È un patrimonio che nasce dalle radici di un progetto sociale straordinario: creare lavoro e un nuovo futuro a uomini che rientravano dai campi di prigionia e dal fronte dopo la seconda guerra mondiale. Un progetto che sintetizzava inclusione, condivisione, cooperazione. Una piccola cooperativa, “La Rapida” di Tortona (ALessandria), che nel 1947 inizia a fare impresa nelle saline italiane, poi la lavorazione e la logistica dei tabacchi. Ma il mondo nei decenni a seguire cambiava ed i sali e i tabacchi non erano più l’oro del Monopolio di Stato. Bisognava fare altro, altrimenti il consorzio si sarebbe esaurito ed ecco che nel 2000 arrivano le cooperative della logistica, con a capo la S.D.M.I. 2001, che lo rilanciavano cambiandone di fatto il DNA: il consorzio, che aveva fino ad allora operato nel pubblico, entrava nel difficile mondo degli appalti privati. Il salto nella Logistica e nella Rete ha il suo cuore pulsante nell’Hub di Scalo San Lorenzo, CDU Roma. Nucleo fondamentale dei progetti di innovazione della Logistica di Città. Una storia sempre di valori e saperi antichi, di persone che hanno prodotto innovazione e si sono fatte trovare sempre pronte, proiettate nel futuro. Coerenti con la sfida della vita, perché noi tutti abitiamo il futuro e verso esso deve essere sempre rivolta la nostra intelligenza, la nostra curiosità, la nostra creatività.
Non fosse così festeggiare tanti anni di storia sarebbe persino un po’ triste. Quanti labari gloriosi sono rimasti sdruciti e polverosi, adorati da reduci nostalgici! Noi no… noi siamo felici, orgogliosi di festeggiare una lunga storia mentre scrutiamo all’orizzonte le forme, anche non ancora nitide, di ciò che sarà il futuro che noi abiteremo da liberi protagonisti!
Tortona (AL) 1947 – Roma (RM) 2017
I Soci Lavoratori