La notizia della tua morte ci lascia senza fiato.
La cooperazione saluta con affetto sincero un amico che ha saputo godere con intensità della meraviglia dell’essere cooperatore e ricoprire un ruolo di dirigenza di primo piano per anni al servizio del movimento cooperativo.
Ma se lo pensassimo solo un grande cooperatore sbaglieremmo. È stato, grazie anche alla sua meravigliosa famiglia, prima di tutto un uomo libero, ispiratore di senso di responsabilità in tutti i mondi che lo hanno visto protagonista a partire dallo sport per arrivare alla vita sportiva e sociale delle comunità dove a vario titolo è stato impegnato.
Ma la cooperazione non ha avuto mai l’esclusiva del suo protagonismo. Questo lui lo ha sempre messo a disposizione di tutti i contesti che lo hanno visto coinvolto ed è stata anche la nostra fortuna e ricchezza.
Anzi, molti protagonismi li avrebbe evitati, non per timidezza, ma per profonda consapevolezza del fatto che la retorica è sovente l’anteprima del narcisismo.
E con il narcisismo non vincono le sfide utili a tutti.
In Confcooperative Piemonte Nord ha gestito l’eredità di un gigante, Aldo Romagnolli, e ha costruito passo a passo un progetto che ha permesso di creare un’organizzazione capace di essere al servizio di tutte le imprese, grandi, piccole, associate e non.
Con lungimiranza ha costruito con Irene Bongiovanni, oggi Presidente, un progetto che permette all’organizzazione che può guardare con serenità al domani e raccogliere e rilanciare le sfide che ha contribuito ad individuare.
Sempre lontano da luci imbarazzanti e concentrato sul creare, curare e proteggere la squadra che gli veniva affidata, ci lascia, come cooperatori un prezioso tesoro organizzativo e, come uomini e donne una grande gratitudine per la luce, senza ombre, donataci.
Sarà difficile pensare a una Confcooperative senza Gianni ma è bello pensare alla Confcooperative che tutti noi abbiamo avuto la fortuna di condividere con Gianni.