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Montegranaro, Tu.Ris.Marche per il Museo MUST di Montegranaro

giovedì 20 giugno 2024

La cooperativa Tu.Ris.Marche ha collaborato allo sviluppo del museo MUST di Montegranaro. Un percorso museale che affonda le radici nella storia e nelle tradizioni, fondendo in esse l’apporto multimediale. Facciamo raccontare questa importantissima consulenza da Danilo Federici.

Raccontaci il ruolo di TurisMarche per il museo MUST

"Il museo MUST era da diversi anni nei pensieri dell’amministrazione di Montegranaro, che ci ha chiesto come poterlo sviluppare, visto che abbiamo già lavorato ad altri musei, insieme a un'altra azienda con il quale noi collaboriamo, che è specializzata nella progettazione grafica. Consulenza che ovviamente ha inglobato anche diversi altri professionisti in altri ambiti, come un restauratore, un architetto etc. Il museo si sviluppa in diverse sezioni e parte da un'introduzione, Montegranaro, dalla storia di questo nome che già si lega alla cultura del grano: un nome con una vocazione legata alla custodia e alla coltivazione del grano. Abbiamo sviluppato questa sezione introduttiva sul grano ripercorrendo anche i grani antichi, ovvero riportando alla luce quali sono le peculiarità di quei grani che sono andati un po' a scomparire nel post dopoguerra, che però poi ultimamente sono stati riscoperti per le proprietà organolettiche".

C’è poi una sezione dedicata all’arte contadina, dove c’è una interessante ricostruzione, vero?

“Sì, qui troviamo la ricostruzione di una casa rurale, per la quale abbiamo utilizzato suppellettili e mobili antichi misti a un po' di contemporaneità, come un trompe d'oeil fatto a mano da un acquarellista che poi è stato applicato su una parete con un vinile per creare un po' di freschezza. Il percorso prosegue attraverso una sala multifunzione, che sarà utilizzata prevalentemente con scuole e bambini, ed entriamo nella sezione calzatura. Perché ci leghiamo alla calzatura? Perché Montegranaro diventa famoso nell'ambito della calzatura già ai primi del Novecento per le cosiddette chiocchiere, che ci permettono di riallacciarci al mondo agricolo e al passaggio all'economia calzaturiera. Poi c'è una sezione dedicata all'orlatrice, che ci racconta l'emancipazione della donna che inizia a creare un reddito lavorando a casa, e continuando a gestire la famiglia e la campagna. Qui c’è una ricostruzione delle fasi di realizzazione della scarpa, dal disegno al taglio all'orlatura. Poi si passa alla stanza dedicata al ciabattino, con un'esposizione di utensili donati per gran parte dai montegranaresi e da un maestro ciabattino che si chiamava Vasì Testella".

La multimedialità trova posto nel museo?

"Abbiamo cercato di creare un percorso espositivo molto fresco, con l'aiuto anche della multimedialità che vuol dire che per ogni macchina abbiamo inserito un tablet che riproduce il video della lavorazione di quella macchina, ovvero come viene utilizzata quella macchina che cosa fa".

Proseguiamo nel viaggio

"Passiamo poi ad una ricostruzione dedicata proprio a Vasì Testella, maestro artigiano che scomparso diversi anni fa ma molto importante per la comunità di Montegranaro e che diciamo ha fatto da maestro, da mentore a diversi calzaturifici e diversi ciabattini ancora attivi sul territorio. Anche lì, per riallacciarmi alla domanda precedente, abbiamo giocato un po' con la multimedialità inserendo anche delle voci: da alcuni video molto molto vecchi abbiamo estrapolato degli audio, delle sue riflessioni e anche dei suoni della bottega per rendere un po' tutto più un po' interattivo. Il museo si conclude con la reception ma è anche l'industria, quindi il passaggio dalla piccola fabbrica, dal piccolo laboratorio sotto casa all'industrializzazione; il dopoguerra e con alcune foto storiche donate anche dall'avvocato Giovanni Conti Junior, nipote del Senatore della Repubblica Giovanni Conti. Si tratta quindi di un percorso espositivo abbastanza lungo ma che vuole un po' ripercorrere la storia, la tradizione di Montegranaro, partendo dalla vita rurale come, dal grano fino all'industrializzazione. Questo è il percorso espositivo. L'allestimento, la progettazione è stata curata da TurisMarche e Kryos, altra azienda locale con la quale collaboriamo da tanti anni e ovviamente l’artigiano William Timmi che ha curato le ricostruzioni e molti altri professionisti".

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