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Reggio Emilia, Confcooperative ai candidati sindaco: nuovo patto su lavoro e sviluppo

martedì 7 maggio 2024

“E necessario un nuovo rapporto tra pubblico e privato che sia davvero all’insegna di un agire comune che si estenda dal welfare alla rigenerazione urbana, dai sostegno all’abitazione ai servizi, dall’uso del suolo alla valorizzazione delle eccelle agroalimentari, dalla viabilità al commercio, al lavoro, fino al grande capitolo della sostenibilità”. E’ questo l’appello che Confcooperative Terre d’Emilia lancia, con un ampio documento, ai candidati alla carica di Sindaco del comune di Reggio Emilia.

Un testo articolato, che si concentra – come esplicita la centrale cooperativa – sui temi attorno ai quali la cooperazione svolge un ruolo spesso decisivo per la tenuta dell’economia e del welfare, ponendo innanzitutto l’accento sul tema del lavoro e, in particolare, sulla questione della regolarità, sul valore economico e sociale del lavoro e sulla relazione con le imprese locali negli affidamenti pubblici.

“Per la cooperazione di lavoro, largamente presente in ambiti in cui i servizi sono stati terziarizzati sia da realtà private che pubbliche, sono all’ordine del giorno – evidenzia il documento - le commesse perse a causa di fenomeni di dumping contrattuale e di offerte di collaborazione che non solo sono irrispettose delle normali dinamiche d’impresa, ma appaiono, già in origine, capaci di pregiudicare il rispetto degli stessi contratti nazionali di lavoro”.

“Ai futuri amministratori – sottolinea Confcooperative Terre d’Emilia - chiediamo, conseguentemente, di farsi promotori di azioni che coinvolgano le diverse associazioni imprenditoriali e promuovano condizioni di normalità attraverso una collettiva assunzione di responsabilità rispetto alle regole fondamentali che riguardano dignità del lavoro e dignità d’impresa”.

In tema di lavoro, il secondo affondo di Confcooperative Terre d’Emilia arriva a proposito del riconoscimento del suo valore.

“Servono urgentemente – sottolinea la centrale cooperativa - revisioni dei prezzi negli appalti e negli affidamenti pubblici. Intendiamo “revisioni realistiche”, cioè che tengano conto sia dei rinnovi contrattuali che dell’aumento dei costi che le imprese sono chiamate a sostenere: materie prime, energia, sicurezza sul lavoro”.

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Photo - Pexels

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