Netcoop Emilia Romagna

La Cofmo fa registrare un record di fatturato, Bollini: "Vogliamo continuare a crescere"

lunedì 31 luglio 2023

Da oltre 40 anni sul mercato e un 2022 chiuso con un fatturato da record. Sono i numeri della Cofmo, la Cooperativa Facchini Mercato Ortofrutticolo, realtà con sede a Rimini fondata nel 1980. A Netcoop parla il presidente, Emanuele Bollini.

Presenti la vostra cooperativa ai nostri lettori...

Ci occupiamo di logistica, facchinaggio e autotrasporto per conto terzi. Siamo specializzati nel settore alimentare e operiamo in particolare nel Centro agroalimentare riminese ma tra i nostri clienti ci sono anche Mercato Ittico e Ieg (ex Fiera di Rimini). La nostra è una realtà più unica che rara perché siamo nati nel 1980 e in oltre 40 anni di attività la cooperativa se si guarda alle persone è rimasta di fatto wla stessa considerando che gli ultimi soci fondatori sono andati in pensione da poco.

Questo vi sta portando a un necessario ricambio generazionale?

Si, è un processo tutt’ora in corso perché comunque abbiamo la necessità di allargare il nostro organico se vogliamo incrementare il numero dei servizi e dei clienti. Purtroppo non è semplice perché l’orario di lavoro notturno rappresenta un grosso ostacolo per chi vuole cominciare a lavorare nel nostro settore. Non a caso la rete dei mercati ortofrutticoli sta discutendo proprio in questo momento di una modifica degli operati di apertura delle strutture in maniera tale da aprirli negli orari diurni.

Nel 2022 avete fatto registrare un fatturato record superando i 2 milioni di euro. Cosa rappresenta per voi questo risultato?

E’ certamente il risultato di scelte strategiche che abbiamo fatto guardando anche oltre il settore dell’ortofrutta. Questo ci ha consentito di vincere altri appalti come il mercato ittico e la fiera di Rimini e di conseguenza di incrementare il fatturato e il nostro organico. Stiamo raccogliendo i frutti della pianificazione e degli investimenti fatti nell’ultimo biennio (200mila euro per innovare le attrezzature da lavoro, 70mila per un impianto fotovoltaico che alimenta muletti e transpallet elettrici). Ma partecipare ai bandi per gli appalti pubblici non è semplice volendo mantenere certi standard di qualità nei servizi e per i soci e i dipendenti. Noi garantiamo anche un buon contratto di lavoro ma questo paradossalmente ci limita perché a volte in alcuni appalti non riusciamo proprio a partecipare.

La sfida per il vostro futuro?

Sicuramente stabilizzarci su questi numeri. Ma un’altra sfida è rappresentata dalla digitalizzazione dei processi e della logistica all’interno del Caar; è un passaggio fondamentale perché consentirebbe una maggiore tracciabilità ma è qualcosa che non dipende totalmente da noi che siamo solo un anello della filiera ma è un obiettivo assolutamente da raggiungere.

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